IL DISTURBO DA GIOCO D’AZZARDO NON È UN VIZIO. È UNA PATOLOGIA.
Se sei un familiare di un giocatore, non chiuderti in te stesso!
Sei vicino a qualcuno che soffre di questa dipendenza e non sai cosa fare? Rivolgiti ai servizi territoriali delle dipendenze pubblici e privati accreditati, dove professionisti competenti ti ascolteranno e ti daranno una consulenza completamente gratuita, sempre con riservatezza e discrezione.
ATS Bergamo ha avviato una campagna di comunicazione dedicata alle persone con disturbo da gioco d’azzardo e ai loro familiari, per coinvolgerli e informarli sui servizi di accoglienza e cura delle problematiche di dipendenza presenti sul territorio della provincia di Bergamo.
Il primo target individuato è quello dei famigliari dei giocatori problematici. Ma chi sono i giocatori problematici? Coloro che non riescono più a controllare il loro comportamento di gioco e che, a causa del gioco d’azzardo, finiscono con avere importanti problemi economici, familiari e sociali.
LA CRESCITA DEL GIOCO D’AZZARDO IN ITALIA
Dal 2006 al 2019, la raccolta totale di denaro proveniente dal gioco d’azzardo è triplicata, fino ad arrivare a 110,5 miliardi di euro. (Fonte: Libro Blu – Agenzia
delle dogane e dei monopoli)
In provincia di Bergamo abbiamo una stima di circa 28.000 giocatori problematici adulti e di poco meno di un migliaio di giocatori problematici minorenni.
(Fonte: SEA/Osservatorio Dipendenze ATS Bergamo – rielaborazione dati Istituto Superiore di Sanità).
Le persone che si sono rivolte ai Servizi delle dipendenze per un problema di gioco d’azzardo nel 2020 erano solo 408. (Fonte: SEA/Osservatorio
Dipendenze ATS Bergamo – rielaborazione su dati SerD e Smi)
Questo rende evidente la necessità di promuovere la conoscenza della rete di servizi esistenti sul nostro territorio.
ASCOLTO E AIUTO PER I FAMIGLIARI DEI GIOCATORI
Accanto a chi gioca d’azzardo ci sono i famigliari, che si trovano spesso senza punti di riferimento, non sanno a chi possono rivolgersi per un aiuto, e diventano
vittime della situazione tanto quanto i giocatori patologici.
L’obiettivo della campagna voluta da ATS è di migliorare l’accesso alla rete dei servizi territoriali di accoglienza e presa in carico per i famigliari e, di riflesso,
intercettare precocemente i giocatori.
Per spingere i famigliari a recarsi presso i servizi territoriali però è prima necessario fornire gli strumenti per decifrare i segnali d’allarme lanciati dai loro cari, cosa
che non è affatto scontata, sia perché si tende a minimizzare il disagio, sia perché si confonde la patologia con un vizio, che passerà da solo.
SVILUPPO DELLA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE
Coinvolgendo gli studenti di due classi delle secondarie superiori attraverso un progetto di Edoomark, impresa sociale che si occupa di formazione e progetti educativi, sono state sviluppate una serie di proposte creative. Il percorso che ha condotto dall’analisi della richiesta del cliente all’elaborazione dei concetti, fino alle conclusioni presentate dagli studenti, è stato gestito dai formatori di Edoomark seguendo le indicazioni fornite dai referenti di ATS.
In una seconda fase, le proposte creative sono state mostrate ai professionisti dell’agenzia Moma comunicazione, che hanno preso spunto da queste idee per inserirle in un quadro coerente e funzionale al messaggio da veicolare, e le hanno tradotte in strumenti comunicativi come manifesti, advertising, post social e landing page. La campagna è stata tradotta in quattro diversi messaggi, incentrati su questi concetti: far comprendere ai famigliari che il gioco d’azzardo è una patologia e non un vizio, rassicurarli sul fatto che esistono servizi dove possono chiedere aiuto in modo gratuito e nella piena riservatezza. A ognuno di questi messaggi sono stati associati un animale e una frase, per rendere immediata la comunicazione e catturare l’interesse del potenziale target.
I SERVIZI TERRITORIALI DI CURA DELLE DIPENDENZE
In provincia di Bergamo esistono otto servizi specialistici deputati alla cura delle dipendenze a cui i familiari delle persone con Disturbo da Gioco d’Azzardo possono rivolgersi: sei SERD (Servizio per le Dipendenze) e due SMI (Servizio Multidisciplinare Integrato). A questi si aggiunge la fitta rete di Gruppi di Auto Mutuo Aiuto per giocatori e per famigliari. Altri punti di riferimento a cui rivolgersi per avere supporto e indicazioni sono: i servizi sociali dei Comuni, le équipe reddito cittadinanza, i Medici Medicina Generale, i consultori familiari, gli Sportelli primo ascolto della Caritas.
Si allega locandina con QR CODE da inquadrare per trovare i servizi territoriali più vicini.
Per info: https://www.ats-bg.it/prevenzione-al-disturbo-da-gioco-azzardo